L’ultimo parametro dell’etichettatura si riferisce alla rumorosità esterna di marcia, ovvero quella percepibile al di fuori del veicolo. Il rumore da rotolamento originato dagli pneumatici è misurato secondo la norma ISO 10844, facendo passare una vettura tra due microfoni fissi posizionati a 15 metri di distanza l’uno dall’altro e a una altezza dal suolo di 1,2 metri. La vettura vi deve transitare a motore spento, con marcia in folle e ad una velocità compresa tra 70 e 90 Km/h.
Il rumore prodotto viene rilevato e misurato in decibel, permettendo la classificazione dello pneumatico come silenzioso, moderato, rumoroso a seconda che abbia 1, 2 o 3 onde nere.
Come per i precedenti parametri, anche sulla rumorosità di uno pneumatico possono incidere fattori esterni che fanno percepire il rumore dovuto al rotolamento superiore, come ad esempio le diverse tipologie di fondo stradale.
A conclusione della nostra panoramica sull’etichettatura degli pneumatici, possiamo affermare che le tre classi di performance approfondite rappresentano una bussola per gli automobilisti e sono un interessante punto di partenza per diffondere una maggior conoscenza di questo prodotto. Non crediamo, tuttavia, che i tre parametri presi in considerazione siano sufficienti a testimoniare la qualità e la complessità delle prestazioni che uno pneumatico può offrire.
Ci sono, infatti, molte altre caratteristiche che un professionista del settore deve correttamente spiegare all’automobilista in fase di scelta di un prodotto, anche in relazione allo stile di guida e alle prestazioni desiderate dalla propria auto.